I Contattori - Guida completa sui contattori

Tempo di lettura: 5 minuti, 20 secondi

 

I contattori - Generalità

Il contattore è un dispositivo di manovra ad azionamento manuale, previsto per un elevato numero di operazioni e in grado di interrompere o stabilire le correnti assorbite dall'utilizzatore in condizioni ordinarie.

Quando il contattore è associato a relè di tipo termico od elettromagnetico può assolvere, con alcuni limiti, anche la funzione di protezione del circuito comandato. Se questo alimenta un motore il complesso costituito dal contattore e dal relè di protezione contro i sovraccarichi è definito avviatore.

 

Tipologie di contattori e criteri costruttivi

In relazione al modo di azionamento dei contatti, i contattori si suddividono in:

- ELETTROMAGNETICI: il movimento dei contatti è ottenuto mediante elettromagneti;

- PNEUMATICI: il comando avviene mediante un dispositivo ad aria compressa;

- ELETTROPNEUMATICI: il comando avviene mediante aria compressa ed elettrovalvole.

Il ritorno dei contatti nella posizione di riposo avviene allorchè cessa la causa che ne aveva determinato l'azionamento. Tuttavia nei contattori con aggancio (a ritenuta) il ritorno alla posizione di riposo avviene solo in seguito ad apposito comando.
Questi contattori possono essere:

- A RITENUTA MAGNETICA quando l'elettromagnete di comando è realizzato in modo da presentare un magnetismo residuo di valore sufficiente a mantenere i contatti mobili nella posizione di lavoro; per l'apertura è necessario alimentare una bobina che crei un flusso smagnetizzante;

-A RITENUTA MECCANICA quando l'aggancio del contattore è ottenuto con un sistema di leve.

L'azionamento dei contatti può essere:

  • istantaneo;
  • ritardato: il ritardo si ottiene tramite temporizzatori (elettrici o pneumatici); il ritardo (regolabile) può essere predisposto in relazione al ritorno nella posizione di riposo.

In relazione al tipo di impiego i contattori sono classificati in contattori di potenza e contattori ausiliari.

 

Caratteristiche e paramentri essenziali dei contattori

I contattori sono caratterizzati da un certo numero di paramentri fissi, che dipendono dalle caratteristiche strutturali del dispositivo e che rappresentano i valori massimi di impiego teorici, insieme con una serie di paramentri variabili che rappresentano i reali valori di impiego.

I dati fissi sono:

TENSIONE NOMINALE DI ISOLAMENTO Ui: è il valore di tensione che designa il contattore e al quale sono riferite le prove d'isolamento, le distanze in aria e le distanze superficiali. Quando non sia diversamente stabilito , la tensione nominale d'isolamento rappresenta il valore massimo della tensione nominale di impiego dell'apparecchio.

CORRENTE NOMINALE TERMICA Ith: valore di coorente che il contattore è in grado di portare continuativamente per otto ore, con contatti principali chiusi ed in assenza di manovre; rappresenta la massima corrente di impiego possibile per il contattore in condizioni normali.

DURATA MECCANICA: indica il numero delle operazioni (di chiusura e successiva apertura) che un contattore è in grado di effettuare, in assenza di carico (ossia con contatti principali non percorsi da corrente), prima che sia necessario provvedere alla sua revisione. I valori nominali sono: 

0,001 - 0,003 - 0,01 - 0,03 - 0,1 - 0,3 - 1 -3 - 10 milioni di operazioni

I paramentri variabili sono costituiti dalla tensione nominale d'impiego Ue, dalla corrente nominale d'impiego Ie e dal numero di cicli a carico, i quali risultano strettamente dipendenti dalla categoria d'impiego e dalla frequenza delle manovre ossia dal tipo di servizio.

POTERE DI CHIUSURA E DI INTERRUZIONE NOMINALI: valori di corrente che il contattore è in grado di stabilire e rispettivamente interrompere per un numero detrminato di volte. Sono espressi come multipli della corrente di impiego (I/Ie) e in relazione alla categoria d'impiego. I valori minimi dei poteri di chiusure e interruzione nominale sono specificati dalle norme CEI.

I contattori devono essere inoltre in gradi di sopportare la corrente di cortocircuito presunta nel luogo di installazione, o in ogni caso la corrente indicata nella tabella sottostante per il tempo occorrente all'intervento delle protezioni, senza che i contatti risultino danneggiati sensibilmente o che si saldino (in qualche caso è ammesso che si saldino in modo leggero, in modo tale da poter essere separati facilmente con l'ausilio di un cacciavite).

 

Valore della corrente presunta di cortocircuito che il contattore deve poter sopportare:

Corrente nominale di impiego Ie
(A)

Corrente presunta
(kA)

 Ie≤16  1
 16<Ie≤63 3
 63<Ie≤125 5
 125<Ie≤315  10
 315<Ie≤630  18
 630<Ie≤1000 30
 1000<Ie≤1600  42
1600<Ie Soggetta ad accordo tra costruttore e utilizzatore

 

NUMERO DI CICLI A CARICO (DURATA ELETTRICA): numero di cicli (di apertura e chiusura) che il contattore può effettuare a carico e in condizioni stabilite prima di richiedere le riparazioni.
Poichè la durata eletrica è influenzata dall'intensità della corrente interrotta, i costruttori forniscono, in genere, diagrammi che evidenziano il numero dei cicli a carico in relazione alla corrente di impiego (o alla potenza del carico alimentato) ed alla categoria d'impiego.

 

 

 

 

Free Joomla templates by Ltheme